Lsu-Lpu della Calabria, i sindacati: “Manifestazione dei precari a Roma”
LAMEZIA TERME. Una mobilitazione a Roma, da tenersi in tempi brevi, a sostegno dei precari ex Lsu-Lpu della Calabria. L’hanno annunciata i segretari generali regionali della Cgil, Angelo Sposato, della Cisl, Tonino Russo, e della Uil, Santo Biondo, nel corso di una conferenza stampa a Lamezia Terme. L’incontro con i giornalisti è stato convocato dai sindacati per fare il punto su un programmato confronto con la deputazione parlamentare calabrese sulle scelte del governo nazionale per la regione in sede di approvazione della legge di bilancio, ma alla riunione si è presentato solo il senatore del Pd Ernesto Magorno in rappresentanza dell’opposizione. “Un’assenza ingiustificata dei parlamentari, emblematica della scarsa attenzione della politica verso i drammi di questo territorio”, ha commentato Russo, mentre Sposato ha criticato, in particolare, “i parlamentari del Movimento 5 Stelle, perché ormai non è più tempo di slogan ma di fatti concreti”. Nel merito delle questioni, i sindacati hanno, in primo luogo, espresso grande preoccupazione per il futuro dei circa 4500 precari ex Lsu-Lpu, alla luce anche delle notizie negative che arrivano dalla discussione sulla manovra del governo in commissione Bilancio della Camera e della probabile bocciatura di alcuni emendamento dell’opposizione che consentivano la prosecuzione del percorso di stabilizzazione dei lavoratori calabresi. “Il rischio di un grave arretramento su questo tema – ha proseguito Sposato – è molto alto: non arrivando risposte in Calabria, andremo a chiederle e prenderle a Roma. Su questa importante partita chiediamo poi l’apporto sia della Regione Calabria che dei Comuni calabresi”. Secondo Russo, “c’è una situazione di grande disperazione, perché gli ex Lsu-Lpu calabresi da 20 anni stanno lavorando per il governo in nero: dopo 17 anni siamo riusciti a far avere loro un vero contratto di lavoro con i Comuni e altri enti pubblici con l’impegno per una loro stabilizzazione entro tre anni, ma in queste ore il loro futuro sta andando in fumo. C’è un problema di mancanza di volontà politica, se è vero che – ha aggiunto Russo – che si propone un reddito di cittadinanza ma si vuole distruggere il lavoro che c’è”. Anche il segretario generale della Uil, Biondo, ha rimarcato “la grande preoccupazione per il futuro degli ex Lsu-Lpu, anche alla luce della latitanza della deputazione parlamentare calabrese, che oggi non si è fatta vedere da noi. Ora la vertenza si sposta a Roma, con l’obiettivo di lanciare un messaggio forte e inequivocabile al governo nazionale. Confidiamo – ha proseguito Biondo – nella possibilità di trovare una convergenza massima da parte della Regione e dei sindaci, e confidiamo in un ripensamento della deputazione parlamentare”. Nel pomeriggio Sposato, Russo e Biondo, avranno anche un incontro con il presidente della Regione, Mario Oliverio, al quale comunicheranno la loro intenzione di organizzare una mobilitazione per gli ex Lsu-Lpu a Roma. Domani mattina inoltre le tre confederazioni riuniranno l’attivo unitario per ratificare la decisione. Cgil, Cisl e Uil inoltre hanno, oggi, affrontato anche il tema dello sviluppo dell’area portuale di Gioia Tauro, esprimendo “molte preoccupazioni per le scelte e i ritardi del governo nazionale”: Sposato ha manifestato “la contrarietà allo scorporo dei porti di Reggio Calabria e Villa San Giovanni dall’Autorità portuale di Gioia Tauro, scorporo che rischia di vanificare anche il grande investimento legato alla Zes, sulla quale chiediamo certezze al governo nazionale”, mentre Biondo si è detto “sbalordito del fatto che pochi giorni fa il presidente del Consiglio dei ministri è sceso in Calabria ma non ha voluto incontrare la società calabrese e non ha affrontato le emergenze di questo territorio, tra cui il porto di Gioia Tauro e la Zes, della quale oggi non si sa più nulla”.